In questi tempi in cui tutto sembra essersi fermato e in cui il timore del futuro provoca smarrimento e sfiducia, la Galleria Rossini ha risposto promuovendo un nuovo bando di concorso denominato: “rinascere”. Un verbo all’infinito che custodisce mille potenzialità, perché capace di aprire a una vastità di significati ed emozioni. Una parola a cui associare innumerevoli immagini e sensazioni.
La rinascita non è solo “Rinascimento” e non appartiene solo alla primavera di botticelliana memoria, ma può raccontare anche uno stato d’animo resiliente e una mente pronta a far germogliare idee sempre nuove.
Il concorso ha interrogato artisti, orafi, scultori, pittori e poeti su quale fosse la loro idea di rinascita e, al contempo, ha chiesto di riflettere sull’arte del “kintsugi”, ovvero della resilienza, in cui le fratture e il dolore possono diventare trame preziose. Dal buio, dal dolore, da quel senso di immobilità può scaturire invece un punto di forza, che è proprio quello che rende ogni persona e ogni produzione artistica unica, ricercata.
Gli artisti presenti in mostra e in catalogo hanno raccontato cos'è per loro una rinascita attraverso le loro creazioni. Gioielli d'autore e opere d'arte che comunicano segni e simboli dei nostri tempi e della nostra cultura, nati per suscitare riflessioni ed emozioni. Molti di questi creatori sono partiti dalla condizione di "vuoto", stato necessario per rinascere quotidianamente attraverso rinnovate forme, idee e desideri. Distacchi e fratture che lasciano posto alla rigenerazione continua, una possibilità di trasformazione che avviene da un punto preciso di interruzione, da un elemento di discontinuità che ci fa intuire una "trasgressione", una violazione di un ordine precostituito.
Gioielli-scultura ispirati ad equilibri geometrici precari pronti a frammentarsi in pochi istanti, in cui forme e strutture dialogano con la materia e rincorrono nuove prospettive spaziali. E poi vi sono opere e monili ispirati al mondo naturale e animale, base per la progettazione di anelli, collane e orecchini dai profili sinuosi. Suggestioni che ritroviamo a volte riprodotte con la tecnica della fusione a cera persa e l'impiego di metalli, altre volte inserendo veri elementi naturali o riproducendone le dimensioni e le fattezze con materiali poveri e di recupero. Smalti, colori, pigmenti e pietre colorate invece si ravvisano in quei lavori artistici vicini alla pittura, in cui ritroviamo tele ma anche ciondoli in dialettica con la superficie pittorica, confine labile che conduce il nostro sguardo verso nuovi punti di vista.
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