Michele Berton nasce a Padova nel 1954; la lascia presto, prima alla volta di Roma e poi di Milano. Nel 1976 abbraccia il Buddismo, si trasferisce a Firenze e si iscrive alla facoltà di lettere moderne (si laurea con una tesi intitolata "Immagini della notte nel Decameron"). Nel frattempo, stringe un sodalizio con il pittore Martin Bradley, che sarà sua guida fino al 1984 e, insieme al maestro Miyashita, studia e pratica l’arte della calligrafia giapponese. Torna a vivere a Milano, dove ottiene anche un Master in Comunicazione d'Impresa. L'espressione artistica si compendia con un'intensa attività di docenza presso istituti di prestigio (Accademia Europea Arti e Media di Milano e di Novara, Accademia di Belle Arti di Brera, Centro Italiano Studio Sviluppo Psicoterapia a Breve Termine di Padova, Accademia Carrara di Bergamo), con corsi incentrati su teoria della percezione e psicologia della forma, sulla Diagnostica Luscher con approfondimento della teoria del colore ma anche sulla chimica del colore e su cromatologia e psicologia della visione. Dal 1979 a oggi partecipa a numerose mostre personali e collettive; le ultime in ordine di tempo sono "Troni", "Umanidi", "Vegetalidi", "Praeesepium" e "Fiori" (Galleria Quintocortile di Milano).
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